fonte: idealista.it
Il nuovo superbonus edilizio sta cominciando ad occupare il centro del dibattito. Per scoprire quali saranno i contorni dell'incentivo rimodulato bisognerà molto probabilmente attendere la fine dell’anno, ma già si parla di aliquote e diverse proposte e ipotesi sono state avanzate. Sullo sfondo c’è la direttiva europea sulle case green, ma anche il RePowerUe, che è entrato ufficialmente nel Pnrr con investimenti stimati in 19,2 miliardi di euro e che include misure volte ad assicurare incentivi a imprese ed edilizia per la riqualificazione energetica.
Nel frattempo, la scorsa settimana, parlando dell’agevolazione a "Start" su SkyTg24, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha detto: “Non parliamo di continuare il superbonus, ma di lasciar chiudere a coloro che lo hanno iniziato. Ha senso fare una valutazione e la stiamo facendo a livello di Governo in accordo con il Mef, nel verificare se tutti coloro che dovevano iniziare a che punto sono, se al primo o al secondo stato di avanzamento”.
Il RePowerEu e il nuovo ecobonus Pnrr
Le proposte della Lega
Le proposte dell’Ance
Le proposte di Forza Italia
Le proposte di Fillea Cgil
Il RePowerEu e il nuovo ecobonus Pnrr
Il RePowerEu è ufficialmente entrato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza con tre proposte di investimento e sei riforme settoriali e al suo interno vengono destinati 4 miliardi a favore dell’ecobonus sociale per il patrimonio immobiliare privato. Un nuovo ecobonus è stato così inserito nel Pnrr: "Uno dei punti più qualificanti del Piano RePowerEu riguarda l'ecobonus dedicato espressamente alle abitazioni private. La misura andrà in supporto delle famiglie a basso reddito, in passato rimaste escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni e si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma, a differenza del passato, con vincoli stringenti che le renderanno disponibili solo alle fasce a basso reddito".
Secondo quanto precisato dal Sole 24 Ore, “la misura si accompagna a una revisione più generale degli incentivi edilizi prospettata dalla rimodulazione del Piano che prevede di cancellare la distinzione tra ecobonus e sismabonus e, soprattutto, di tornare a rialzare lo sconto fiscale fino al 100% dell’investimento dall’attuale 90%: non per tutti, naturalmente, ma solo per una platea di redditi medio-bassi ancora da definire anche alla luce delle complesse ricadute di finanza pubblica”. Si va ad alzare dunque l’aliquota del superbonus o nuovo ecobonus Pnrr, che arriva al 100%, ma solo per i redditi bassi.
In base dunque a quanto previsto dal piano RePowerEu, il quale contiene la riforma del superbonus, l'incentivo verrà destinato solo alle famiglie a rischio di povertà energetica e ai giovani.
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Le proposte della Lega
Qualche settimana fa si è poi parlato di alcune ipotesi legate alla presentazione da parte di Lega e Movimento 5 Stelle di due disegni di legge. In particolare, con il disegno di legge presentato dalla Lega, si è parlato di una detrazione del 60% dal 2024 al 2035 per gli interventi relativi a lavori antisismici e di efficientamento energetico finalizzati al raggiungimento almeno della classe di prestazione energetica E entro il 2035 e della classe di prestazione energetica D entro il 2040 e di una detrazione del 100% nel caso in cui gli interventi vengano realizzati sull’abitazione principale in classe G da contribuenti con reddito di riferimento fino a 15.000 euro.
Le proposte dell’Ance
L’Ance ha poi avanzato la sua proposta e, facendo riferimento a una rimodulazione dell’agevolazione fiscale, ha parlato di uno sconto del 70% per tutti e del 100% per gli incapienti.
L’Associazione nazionale dei costruttori ha inoltre proposto la possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura per interventi che interessano interi edifici, che l’agevolazione diventi strutturale o che comunque sia stabile per 10 o 15 anni a partire dal 1° gennaio 2024 e che i contribuenti possano scegliere il periodo di fruizione della detrazione, ossia 5, 10 o 20 anni.
L’Ance ha infine fatto riferimento al sismabonus acquisti e ai mutui verdi, ipotizzando l’individuazione di questi finanziamenti garantiti dallo Stato per sostenere la quota a carico delle famiglie.
Le proposte di Forza Italia
A parlare del nuovo superbonus edilizio anche Forza Italia. Nello specifico, come evidenziato da Edil portale, la proposta di riforma degli incentivi per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico degli edifici presentata da Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente della Camera, prevede “di mettere a regime dal 1° gennaio 2025 le detrazioni fiscali per interventi di adeguamento antisismico e di efficientamento energetico degli edifici, riordinando la stratificazione delle norme accumulatesi negli ultimi 15 anni su prestazione energetica nell’edilizia e superbonus”.
Secondo quanto previsto dal ddl Mazzetti, il nuovo superbonus potrebbe arrivare fino al 90% per gli interventi di isolamento termico dell’involucro, sostituzione degli impianti di climatizzazione, riduzione dei consumi idrici, installazione di pannelli solari, fotovoltaici e accumulo, colonnine, finestre comprensive di infissi e schermature solari. Ma l’incentivo del 90% sarà legato al raggiungimento della classe energetica D o, se già in classe E o D, a salire di due classi. In caso contrario, l’incentivo scenderà all’80% o al 60%.
Per quanto riguarda la riduzione del rischio sismico nelle zone sismiche 1, 2 e 3 si prevede un sismabonus dell’80% se si migliora di una classe e del 90% se si migliora di 2 classi. La proposta di Forza Italia conferma poi il sismabonus acquisti, rende strutturale il bonus ristrutturazione del 50% per i lavori che non apportano miglioramenti né energetici né sismici e porta all’80% l’aliquota del bonus barriere architettoniche.
I nuovi incentivi delineati dal ddl Mazzetti andrebbero a interessare condomìni e persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, gestori di edilizia sociale, cooperative edilizie, enti del Terzo settore, associazioni e società sportive dilettantistiche. Per gli Iacp e per i soggetti privi di capacità fiscale la detrazione sarebbe del 100%.
Anche la proposta di Forza Italia prevede il ripristino della cessione del credito e dello sconto in fattura dal 2025 per i soggetti in regime forfettario e per i soggetti che abbiano un reddito di riferimento non superiore a 50.000 euro. Prevista anche l’introduzione dei mutui verdi per finanziare gli interventi di efficienza energetica e antisismica degli edifici residenziali con la garanzia dello Stato.
Le proposte di Fillea Cgil
Ci sono infine le proposte di Fillea Cgil. La Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, dell'Edilizia, delle industrie Affini ed estrattive che aderisce alla Cgil ha voluto avanzare le proprie proposte nel corso di un convegno in Cgil Nazionale prima dell’incontro di fine agosto 2023 tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea per discutere sulla direttiva case green e prima della prossima legge di Bilancio per il 2024.
Fillea Cgil ha proposto una riforma degli incentivi con la realizzazione di un nuovo Testo Unico dei Bonus edilizi, che prevede:
1. Bonus ristrutturazioni edili riportati alla loro originale funzione di “emersione” (con maggiorazioni in caso di miglioramento di classe sismica e/o abbattimento barriere architettoniche in alternativa all’attuale ecobonus e sisma bonus ma solo per la prima casa). Una percentuale di incentivo che parte dal 40% fino al 70% (75% per abbattimento barriere architettoniche e in questo caso con trasferimento diretto e non solo detrazione).
2. Bonus per l’efficienza energetica solo per le prime case e se sono in classe G, F, E (con maggiorazione per interventi sismici, ex sisma bonus), con obiettivo obbligatorio di arrivare alla classe D, un massimale prestabilito, trasferimento diretto da parte dello Stato e una percentuale variabile dal 75% (+10% se miglioramento sismico) al 100%, in base al reddito del singolo o, sul modello tedesco, dei proprietari che esprimono la maggioranza dei “millesimi condominiali” se di miglior favore.
• 75% di incentivo per i redditi tra i 30mila e i 100mila euro sulla base dell’Isee (per chi è sopra tale reddito non vi è incentivo se non quello per ristrutturazione) con possibilità di integrare parte del restante attraverso la cessione dei risparmi energetici;
• 85% per i redditi tra i 20 ed i 30mila euro Isee con possibilità di integrare tramite cessione dei risparmi energetici;
• 100% per i redditi sotto i 20mila euro Isee, in questo caso con l’obbligo di cedere almeno il 50% dei risparmi energetici (questo al fine di mantenere compartecipazione e attenzione ai prezzi/concorrenza).
3. Introduzione del Contratto di cessione dei risparmi energetici come obbligo per tutti gli operatori energetici, al fine di favorire uno strumento facile volto anche a ridurre da subito gli impatti sulla finanza pubblica, responsabilizzare il beneficiario e, per i redditi più bassi, produrre una convenienza immediata.
4. Fondo Crediti Efficienza Energetica presso Cassa Depositi e Prestiti: si tratta di chiudere una volta per tutte il caso dei “crediti incagliati”. Per il futuro, anche favorendo maggiore trasparenza e minori interferenze dei soggetti del credito, si propone il trasferimento diretto, mentre per quanto maturato fino all’entrata in vigore delle nuove norme, si propone che Cdp acquisti i crediti incagliati già maturati e comunque contabilizzati come debito pubblico.
5. Semplificazioni amministrative e lotta all’illegalità nei cantieri: occorre mantenere l’asseverazione tecnica anche al fine di evitare “cantieri fantasma” ed altre forme di elusione; occorre estendere il combinato disposto “bonifico parlante” e Durc di Congruità, come previsto dalla legge 25/2022 affinché nessun euro pubblico alimenti evasione fiscale e lavoro nero. Occorre rafforzare l’obbligatorietà dei Ccnl edili e delle relative norme di tutela per la salute e sicurezza dei lavoratori. Occorre qualificare le imprese che accederanno agli incentivi per evitare la nascita di “imprese vuote” come avvenuto nel passato. Occorre rafforzare il ruolo dell’Enea per controlli anche sul campo e dotarsi di un’unica banca dati Agenzia Entrate/catasto/Enea per avere dati puntuali e precisi. Occorre semplificare la normativa sulle difformità e sugli interventi ad impatto paesaggistico li dove tali norme impediscono o rallentano gli interventi di efficienza.
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